17 Mar 2009
Marzo 17, 2009

Mea culpa dei notai?

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MEA CULPA DEI NOTAI?

 

 

L’articolo apparso su “ITALIA OGGI” di sabato 14 marzo 2009 intitolato “MEA CULPA DEI NOTAI”, e le conseguenziali forti critiche che ha provocato all’interno del notariato, mi ha fatto molto riflettere, e ha generato in me una molteplicità di preoccupazioni che mi sento in dovere di esternare.

 

In un comunicato dell’associazione dello scorso 5 febbraio scrivevamo:

 

“Pratiche auto: migliaia di posti di lavoro persi

Cancellazioni di ipoteche: idem”

 

Continuiamo ogni giorno a ricevere moltissime segnalazioni di licenziamenti e riduzioni di orario, ma quel che è peggio, è che nessuna tutela la legge riserva alla nostra categoria, e per quelli di noi che perdono il lavoro, non esistono ammortizzatori sociali né aiuti di alcun genere.

Ci è precluso persino il diritto di ESSERE ISCRITTI NELLE LISTE DI MOBILITA’.

 

Se il notariato continuerà a perdere competenze, quale sarà il nostro futuro?

 

Come ho già avuto modo di dire in alcuni miei interventi, io credo che non ci sia nulla di peggio, per uno Stato, del vuoto istituzionale, poiché il vuoto istituzionale è devastante e penso anche che a fronte di un pericolo, prima che una situazione degeneri, occorre saper prendere posizione, decidere, assumere dei rischi.

Stiamo attraversando una profonda crisi, che non è una semplice crisi di forze e di rapporti tra esse,  ma è una crisi gravissima, che investe interi sistemi, la loro organizzazione, la loro funzionalità, la loro credibilità.

E la nostra società non riesce più a vivere in simbiosi con le sue istituzioni, che sono sempre più distanti dai cittadini.

 

Ho affermato più e più volte di credere fermamente che i notai abbiano un ruolo fondamentale nel contribuire a modernizzare il nostro sistema, a renderlo adatto ai tempi, a renderlo funzionale.

Sviluppare le problematiche del sistema, fissarne gli obiettivi, formulare proposte di trasformazione e di riforma nel settore è il solo modo per contrastare ed arginare una tendenza ormai evidente e pericolosissima, dove interessi di lobby veramente potenti, mascherati da demagogia di bassa lega, mirano alla istituzione di professionisti tuttologi.

 

Ho la ferma convinzione che l’infungibilità del ruolo del notaio quale pubblico ufficiale non può essere svenduta o barattata con presunte liberalizzazioni.

 

Unic@ rivolge pertanto al notariato l’invito

a difendere con decisione e con tutti i mezzi possibili il Suo ruolo a tutela della legalità e della certezza del diritto,

a salvaguardare la Sua specifica identità che l’ordinamento italiano ha consegnato in custodia a questa Istituzione;

a vigilare affinchè non si faccia uso distorto e confuso delle notizie che trapelano sui giornali, dannosissime per la Sua figura ed il Suo decoro;

ad osare nel proporre riforme, affermare la Sua alta preparazione, a pretendere rispetto della Sua identità;

a tenere in considerazione il fatto che migliaia di persone vivono di questo lavoro, e sono orgogliose di svolgerlo con grande senso di responsabilità e del dovere.

 

Unic@ chiede che questo ultimo aspetto del mondo notarile venga messo in evidenza con forza, che venga fatto presente alle Istituzioni, ai media a chiunque in modo inequivocabile e preciso che 5000 notai italiani sono socialmente utili non solo per l’indiscutibile ruolo di garanti della legge, ma anche perché forniscono lavoro a decine di migliaia di persone.

 

Unic@ chiede che il notariato prenda ufficialmente posizione riguardo alla utilità delle nostre figure, che sono indispensabili per la delicata tipologia del lavoro di uno Studio notarile.

 

Chiediamo il riconoscimento e il rispetto della nostra professionalità.

Chiediamo anche per noi forme di ammortizzatori sociali.

Chiediamo che vengano restituite ai notai quelle competenze che sono state loro sottratte incautamente per favorire in questo modo la reintegrazione di molti nostri colleghi sul posto di lavoro e per evitare ulteriori licenziamenti.

 

 

COERENZA, UMILTA’, CORAGGIO, PASSIONE, INTELLIGENZA, GENIO E RISPETTO NON SONO VUOTA RETORICA, MA SONO QUALITA’ INDISPENSABILI PER VINCERE QUALSIASI SFIDA, ED UNA SFIDA PUO’ ESSERE VINTA ANCHE SENZA LA FORZA DEI NUMERI, MA CON LA POTENZA DELLE IDEE.

 

 

Torino, 17 marzo 2009

 

Maurizia Bertoncino – Presidente di Unic@

One Response to Mea culpa dei notai?
  1. Io ho l’impressione che ai nostri datori di lavori gli interessa ben poco quello che sta succedendo, anche perchè nessuno di loro pensa di prendere dei provvedimenti, ma l’unica cosa che sono capaci di fare e quella di recarsi a riunioni, convegni e quant’altro senza poi alla fine concludere nulla……parlano, parlano, parlano……..ma di concreto non fanno mai niente………..Speriamo bene, e che questa situazione si risolva, soprattutto per quelli che fanno questo lavoro da pochi anni……….


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